L'Isola di Pasqua
Uno dei luoghi più affascinanti dell'intera isola è la zona di Ahu Akivi, qui si trovano 7 Moai, gli unici rivolti verso il mare e durante gli equinozi hanno la particolarità di veder sorgere il sole.
Alcuni Moai superano anche i dieci metri di altezza e le 80 tonnellate di peso, senza contare il peso dei copricapi Pukao o quello dei basamenti Ahu.
Isola di Pasqua (in
lingua nativa Rapa Nui,
grande isola/roccia; in
lingua spagnola Isla de Pascua) è un'isola dell'
Oceano Pacifico meridionale appartenente al
Cile. Situata a 3600 km a ovest delle coste del Cile e 2075 km a est delle
isole Pitcairn, è una delle isole abitate più isolate del mondo. Le sue
coordinate geografiche sono 27° 07' S 109° 22' W: la
latitudine è vicina a quella della città cilena di
Caldera, a nord di
Santiago. Il territorio dell'isola si compone di quattro
vulcani: Poike, Rano Kau, Rano Raraku e Terevaka. Famosi sono i numerosi
moai, le statue di pietra che ora si trovano lungo le coste.
I Moai sono statue monolitiche, cioè ricavate e scavate da un unico blocco di
tufo vulcanico; alcune possiedono sulla testa un tozzo cilindro (
pukau) ricavato da un altro tipo di tufo di colore rossastro, interpretato come un copricapo oppure come l'acconciatura un tempo diffusa tra i maschi. Ci sono più di 600 moai conosciuti sulla superficie dell'isola. La quasi totalità di questi sono stati ricavati da un tufo basaltico del cratere
Rano Raraku, dove si trovano quasi 400 statue incomplete
La teoria che hanno fatto e che ancora studiano vari esperti del settore è che le statue siano state scolpite dai polinesiani abitanti a partire dall'anno 1000 d.C.. Potrebbero rappresentare i capi o personaggi famosi del passato oppure statue dedicate ai defunti. Sicuramente per costruire ogni
Moai ci sono voluti molti mesi ma, problema ancora più complicato è capire come abbiano fatto a trasportarli in dedicati punti. Si suppone che furono inventate una sorta di rotaie circolari fatte con il legno e, da questo, si potrebbe supporre il motivo per cui le cave di tufo furono abbandonate improvvisamente.
Si crede infatti che l'uso di tutto quel legno abbia disboscato completamente l'isola. Storie narrate in antichità e giunte fino ai giorni d'oggi invece, raccontano di statue Moai erette sopra le tombe dei
Capi dell'isola, e capaci di attirare i Mana, i poteri soprannaturali del capo defunto, che avrebbero portato piogge ed ottimi raccolti.
Le antiche leggende dell'isola parlano di un capo clan in cerca di una nuova casa. Il posto che scelse è quella che noi oggi conosciamo come isola di Pasqua. Alla sua morte, l'isola venne divisa tra i suoi figli. Ogniqualvolta un capo di uno dei clan moriva, un moai veniva posto sulla tomba dei capi. Gli isolani credevano che queste statue avrebbero catturato i mana (poteri soprannaturali) del capo. Credevano che mantenendo i mana dei capi sull'isola, si sarebbero verificati eventi propizi, sarebbe caduta la pioggia e le coltivazioni sarebbero cresciute.E da allora questi colossi di pietra sono rivolti con il viso verso i loro antichi villaggi e verso il mare,x proteggerli da eventuali nemici.
Le statue però, hanno scatenato la fantasia dei divulgatori del fantastico e dei sostenitori della paleoastronautica che hanno cercato delle soluzioni alternative a quelle ufficiali: come ad esempio la possibilità che "qualcuno" abbia utilizzate "forze elettromagnetiche o di antigravità"; oppure che i moai potrebbero essere stati realizzati da una civiltà aliena che in Rapa Nui aveva un suo punto di sbarco. Ma se esistono diverse spiegazioni plausibili sulla tecnica di costruzione dei giganti di pietra, resta da domandarsi chi o cosa stiano osservando da millenni i muti occhi bianchi dei moai. Secondo gli "archeologi spaziali" attendono il ritorno degli uomini dalla pelle bianca venuti dalle stelle.